Dalmazia settentrionale: Regno di muretti a secco
Dalmazia settentrionale: Regno di muretti a secco
Il sudore di generazioni è diventato vino pregiato
Uno dei paesaggi più belli che incontrerete navigando per l’Adriatico è senz’altro quell’intrico di muretti a secco che delimita le vigne piantate a babić nei pressi di Primošten (Capocesto), immagine che ha fatto il giro del mondo a testimonianza di quanto sudore sia stato versato da generazioni e generazioni di vignaioli per produrre i pregiatissimi vini di questo lembo di Croazia. Piacere visivo a parte, ormeggiando nei porti sicuri o nelle calette di questo frastagliatissimo paradiso per diportisti, farete cosa gradita anche alle vostre papille gustative grazie alla ricca offerta enologica dell’area di Primošten, perché l’uva dei vitigni locali babić e debit, crescendo sui declivi di questo terroir baciato dal sole, ha un aroma tutto particolare.
Le rotte che partono da Primošten puntano solitamente a nord, e per raggiungere Skradin (Scardona), una delle gemme più fulgide dell’Adriatico, è necessario penetrare a fondo nella costa, navigando lungo il Canale di s. Antonio e costeggiando l’affascinante città di Šibenik. Ma, credeteci sulla parola, ogni miglio che percorrerete per penetrare nella terraferma non sarà tempo sprecato, perché il fascino di Skradin riposa anche nella sua particolarità enogastronomica.
Il miglior modo per vivere questo straordinario piatto della tradizione è accompagnarlo con un vino locale, suggerimento che anche il famoso chef e “racconta - viaggi” statunitense ha accolto con entusiasmo, consapevole del fatto che quell’eccellente vino che, sfiorando la perfezione, si produce con tanto amore nei vigneti e nelle cantine dei dintorni è il miglior compagno di viaggio quando si è impegnati in una maratona gastronomica che include anche i famosissimi formaggi ed il prosciutto crudo locale.
Sebbene da queste parti si coltivino anche alcuni vitigni tradizionali come la plavina e la lasina, resta il fatto che esso sia assurto a regno del rosso babić e del bianco debit, un tempo vitigni non tanto diffusi, mentre oggi sono ottime basi per sperimentare e creare.
Di ritorno dal parco vedrete dal mare che i vecchi vigneti, piantati con nuove piante, vivono un periodo di grande splendore nel labirinto a perdita d’occhio di muretti a secco in quel di Srima.
Rivolgendo la prua verso nord, raggiungerete l’area della città di Zadar (Zara), priva di vitigni autoctoni ma, in compenso, capace di una produzione vinicola di straordinaria qualità anche grazie ai nuovi vigneti e alle ottime cantine di cui l’entroterra zaratino è pieno. Vi consigliamo, quindi, di scegliere i ristoranti della regione e di ordinare solo vini della zona di Zara, fatti con l’uva dei migliori vitigni croati, la cui qualità è testimoniata anche dal fatto che alcuni vini di questa regione oggi sono esportati anche negli altri continenti.